In questi ultimi anni capita sempre più spesso di dover approcciare i diversi problemi dei pazienti prendendo in considerazione come con-causa i problemi di serramento eccessivo dei denti.
Moltissime persone, molte più che in passato, hanno iniziato a stringere o digrignare i denti in modo più o meno consapevole e questa abitudine porta a un aumento dei problemi cervicali e di sensazioni vertiginose o perdite di equilibrio. Ma perché accade questo?
La teoria meccanica
Negli anni la teoria che più veniva considerata alla base di questo meccanismo era quella meccanica della malocclusione: cioè se i denti non permettono di chiudere in modo perfetto la mandibola allora ci possono essere diversi problemi che originano dalla mandibola.
Era una teoria logica e “semplice” che portava una causa riconoscibile e con conseguenze quasi ingegneristiche.
Quindi se il problema era una chiusura scorretta, sarebbe stato sufficiente portare la bocca a chiudersi bene per risolvere tutti i problemi. Bello… Se funzionasse…
Le varie terapie meccaniche proposte andavano da:
- Bite di vario genere –> posturali o semplicemente protettivi per i denti
- Limature selettive
- Molleggio selettivo
- operazioni chirurgiche per modificare la mandibola
Negli anni queste terapie si sono rivelate poco efficaci… A volte funzionavano molto bene… a volte assolutamente no e anzi peggioravano il quadro. Il peggioramento l’ho visto spesso quando veniva messo un bite non adeguato perché dava più fastidio alla persona che lo mordeva sempre di più fino anche a spaccarlo.
Diversi studi recenti che puoi trovare cliccando qui e cliccando qui ci dicono che qualcosa di correlazione c’è ma è molto poco e eventualmente suggeriscono che quando si parla di malocclusione si tratta non tanto della causa, ma della conseguenza del disturbo mandibolare.
Stringi i denti e vai avanti
Questo è un detto popolare molto diffuso che molto probabilmente viene detto per le prime volte grazie alla esperienza diretta. Se ci pensiamo anche quando dobbiamo sopportare un forte stress (nei film ad esempio quando l’eroe di turno deve sopportare un forte dolore) vorremmo avere qualcosa da mordere per poter sopportarlo meglio.
Non è chiaro il perché, se non tramite speculazioni simboliche, traferiamo proprio sul serrare i denti la nostra capacità di resistere a uno stress molto elevato o molto prolungato nel tempo, ma chiaramente il nostro Sistema Nervoso ha imparato questa strategia in passato e ha deciso di mantenerla
L’allarme continuo
In Italia in particolare (non posso parlare per gli altri paesi perché non ne ho esperienza diretta) abbiamo passato 2 anni e mezzo durante i quali l’atmosfera di ALLARME è stata mantenuta in continuazione anche nei momenti in cui alcune nuove conoscenze ci avrebbero permesso di far calare la tensione su alcuni aspetti della pandemia. Giusto o sbagliato che sia stato, non possiamo negare che i media Italiani mantengono un tono allarmistico qualsiasi sia la notizia.
Molte persone che vivono in modo più forte il clima emotivo che ne è risultato hanno un atteggiamento molto simile al nostro caro detto popolare: così durante questo “STATO DI EMERGENZA” prolungato decisamente oltre il tempo normale di un emergenza, queste persone hanno stretto i denti e stanno andando avanti mantenendoli ben stretti perché si permetteranno di smettere, forse, una volta che l’emergenza sarà terminata.
Solo un problema di denti?
Assolutamente no. Nel momento in cui manteniamo questa fortissima tensione della mandibola, possono derivarne moltissimi sintomi pseudo neurologici che si mantengono nel tempo come ad esempio:
- Sensazione di essere in barca
- Nausea
- Cefalee
- Abbassamento apparente della vista
- stanchezza
- Disturbi della memoria e della concentrazione
Gli studi che lo dimostrano
La forte connessione tra Disordini temporomandibolari e Fattori Psicosociali è ormai consolidata da tempo tanto da essere colonna portante dei DC/TMD i criteri internazionali di valutazione dei Disordini Temporomandibolari.
Uno studio recente ha valutato l’impatto della pandemia sullo stato PSICOEMOZIONALE e sui DTM su un campione di popolazione Polacca e Israeliana. ( Puoi scaricare l’articolo originale dal seguente link https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33053640/ )
I risultati dello studio hanno evidenziato che la pandemia ha avuto effetti avversi sullo stato psicoemozionale della popolazione con una intensificazione del bruxismo e dei disordini temporomandibolari.
Risultati simili sono stati evidenziati in uno studio simile effettuato su un campione di popolazione italiana ( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34652252/ )
Un altro studio ha rilevato una connessione con il Rimuginio o pensiero ricorrente https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24623774/