Il dolore e i Ritmi Circadiani - Come mai fa male di notte? - Luca Pella

Il dolore e i Ritmi Circadiani – Come mai fa male di notte?

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha rivelato una complessa interazione tra i ritmi circadiani e il dolore, aprendo nuove prospettive per comprendere meglio i meccanismi alla base del dolore cronico e della neuroinfiammazione. Questo articolo esplora le principali scoperte sul ruolo dei ritmi circadiani nel modulare il dolore e l’infiammazione, e come queste conoscenze potrebbero influenzare il futuro della gestione del dolore.

ritmo circadiano dolore notturno

Cosa sono i Ritmi Circadiani?

I ritmi circadiani sono cicli biologici che seguono un andamento di circa 24 ore, regolando molte delle funzioni del nostro organismo, come il sonno, la temperatura corporea, la produzione ormonale e persino il comportamento. Questi ritmi sono principalmente sincronizzati con l’alternanza di luce e buio e sono regolati da un “orologio biologico” situato nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo.

Il Dolore ha una Componente Circadiana?

Sì, il dolore, sia di natura infiammatoria che neuropatica, mostra un andamento circadiano. Studi recenti hanno dimostrato che l’intensità del dolore può variare notevolmente nell’arco della giornata, influenzata dal nostro orologio biologico. Ad esempio, molte persone affette da condizioni infiammatorie, come l’artrite reumatoide, riferiscono un peggioramento dei sintomi nelle prime ore del mattino. Al contrario, alcuni tipi di dolore neuropatico, come la neuropatia diabetica o la sciatica, tendono a peggiorare verso sera.

Questa variabilità giornaliera del dolore indica che non si tratta di un fenomeno puramente legato alla gravità della malattia o alla soglia del dolore individuale, ma che l’orologio circadiano gioca un ruolo chiave nel modulare la percezione del dolore.

L’Impatto del Sistema Immunitario

Il sistema immunitario svolge un ruolo cruciale nella modulazione del dolore, in particolare attraverso il rilascio di citochine proinfiammatorie, sostanze che mediano la risposta infiammatoria e il dolore. Quando i ritmi circadiani sono alterati, come accade in chi soffre di disturbi del sonno o in chi lavora su turni notturni, i livelli di queste citochine possono aumentare, peggiorando la risposta infiammatoria e il dolore.

Le citochine, come l’interleuchina 6 (IL-6), l’interleuchina 1a (IL-1a), l’interleuchina 1b (IL-1b) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-a), seguono un ritmo circadiano ben definito. Ciò significa che i loro livelli variano nell’arco della giornata, con picchi che possono coincidere con l’aggravarsi dei sintomi infiammatori. Ad esempio, è stato osservato che nelle persone affette da artrite reumatoide, il picco di IL-6 al mattino presto può spiegare l’intensità del dolore in quelle ore.

Ritmicità delle Citochine e Dolore Infiammatorio

La ritmicità delle citochine proinfiammatorie può aiutare a comprendere perché certe condizioni infiammatorie peggiorino in determinati momenti della giornata. Nell’artrite reumatoide, i livelli di IL-6 e TNF-a tendono a salire nelle prime ore del mattino, quando molte persone sperimentano un incremento del dolore e della rigidità articolare. Questo fenomeno non è limitato solo a condizioni infiammatorie croniche. Anche in risposta a lesioni o infezioni acute, il corpo può mostrare variazioni circadiane nella risposta immunitaria e nella percezione del dolore.

Un aiuto dall’oriente

Sappiamo che le tecniche come la Moxibustione agendo su specifici punti hanno la possibilità di attivare la Via Anti-infiammatoria Colinergica e di conseguenza aiutano a modulare la quantità di Citochine infiammatorie nel nostro corpo. Per questo motivo spesso preferisco utilizzare la Moxibustione in questi casi.

Dolore Neuropatico e Ritmi Diurni

Anche il dolore neuropatico, una forma di dolore causata da danni o disfunzioni del sistema nervoso, segue un ritmo circadiano. Tuttavia, a differenza del dolore infiammatorio, il dolore neuropatico spesso peggiora verso sera o durante la notte. Un esempio tipico è la neuropatia diabetica o la SCIATICA, una condizione in cui i nervi danneggiati causano sensazioni dolorose, spesso descritte come bruciore, formicolio o scosse elettriche, che tendono a intensificarsi nel corso della giornata.

Questo andamento circadiano del dolore neuropatico suggerisce che diversi meccanismi circadiani sono coinvolti nella modulazione del dolore neuropatico rispetto a quello infiammatorio. Comprendere queste differenze è fondamentale per sviluppare trattamenti più efficaci e personalizzati per i pazienti.

Potenziale dei Trattamenti Cronobiologici

Una delle implicazioni più promettenti della ricerca sui ritmi circadiani nel dolore e nella neuroinfiammazione riguarda la possibilità di sviluppare trattamenti cronobiologici. Questi approcci terapeutici sfruttano la conoscenza dei ritmi biologici per somministrare farmaci o terapie nei momenti della giornata in cui sono più efficaci e meglio tollerati.

Ad esempio:

  • Somministrare farmaci antinfiammatori o analgesici nelle prime ore del mattino potrebbe offrire un miglior sollievo dal dolore per i pazienti con artrite reumatoide o con dolore infiammatorio
  • Allo stesso modo, per i pazienti affetti da dolore neuropatico, i trattamenti serali potrebbero rivelarsi più efficaci, quando l’intensità del dolore è maggiore.

L’obiettivo dei trattamenti cronobiologici è quello di ottimizzare l’efficacia terapeutica, ridurre gli effetti collaterali e migliorare la qualità della vita dei pazienti, allineando la somministrazione delle terapie con i ritmi naturali del corpo.

Necessità di Ulteriori Ricerche

Nonostante i progressi significativi nella comprensione del legame tra ritmi circadiani e dolore, ci sono ancora molte domande senza risposta. Ad esempio, i meccanismi esatti attraverso i quali l’orologio circadiano influenza i processi infiammatori e neuropatici sono ancora in gran parte sconosciuti. Allo stesso modo, è necessario approfondire il ruolo dei fattori ambientali e comportamentali, come il sonno, lo stress e l’alimentazione, nell’alterare i ritmi circadiani e la percezione del dolore.

Inoltre, mentre la ricerca finora si è concentrata principalmente sulle citochine proinfiammatorie, potrebbe esserci un ruolo altrettanto importante per le citochine antinfiammatorie e per altri mediatori chimici nella regolazione circadiana del dolore.

Conclusioni

Le scoperte recenti sui ritmi circadiani nel dolore e nella neuroinfiammazione hanno il potenziale di rivoluzionare il modo in cui il dolore viene trattato. La comprensione dei meccanismi circadiani che regolano il dolore infiammatorio e neuropatico offre una nuova prospettiva per sviluppare terapie personalizzate e temporizzate, in grado di migliorare l’efficacia dei trattamenti e ridurre l’impatto delle malattie croniche sulla vita quotidiana dei pazienti.

Considerare i ritmi circadiani nella gestione del dolore rappresenta una promettente frontiera della medicina, con potenziali benefici non solo per il controllo del dolore, ma anche per il benessere generale dei pazienti. Man mano che la ricerca progredisce, diventerà sempre più importante integrare queste conoscenze nella pratica clinica, offrendo soluzioni terapeutiche che tengano conto non solo del tipo di dolore, ma anche del momento migliore per trattarlo.

Bibliografia

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/jnr.24150

https://doi.org/10.1111/papr.13149

https://doi.org/10.1111/papr.13149

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