L’alluce valgo: Una panoramica
L’alluce valgo è una deformità caratterizzata da una deviazione laterale dell’alluce e una deviazione mediale del primo metatarso. In poche parole l’alluce devia verso le altre dita mentre l’osso metatarsale devia verso il centro del corpo. Questa condizione provoca una meccanica articolare alterata e dolore alla prima articolazione metatarso-falangea. È una delle patologie più comuni del piede, diffusa sia tra gli adulti che tra i bambini e adolescenti, con una prevalenza che aumenta con l’età passando da un 7% delle persone sotto i 18 anni fino a un 37% per le persone sopra i 65 anni.
Chi è più colpito?
L’alluce valgo è maggiormente riscontrato nelle donne anziane, con un rapporto di 15:1 rispetto agli uomini. Nei bambini, invece, è piuttosto raro. Inoltre, si osserva spesso nei ballerini, anche se i dati sull’incidenza rispetto alla popolazione generale sono contrastanti.
Alcune teorie vedono in questa prevalenza di genere anche una partecipazione di modifiche ormonali.
In particolare sia la medicina Orientale che la Manipolazione Fasciale vedono le modifiche strutturali delle estremità come il risultato di una tensione che può derivare in realtà da un compenso del bacino spesso per le modifiche di tensioni che possono instaurarsi con il cambiamento ormonale.
Fattori di rischio
La ricerca ha identificato vari fattori di rischio sia estrinseci che intrinseci, tra cui:
- Genetica (molto prevalente)
- Lassità legamentosa
- Primo metatarso varo
- Piede piatto (facilita la deviazione dell’alluce)
- Ridotta funzionalità dell’alluce (alluce rigido in alcuni gradi specifici di movimento)
- Età
- Sesso (Donne 15:1 rispetto agli uomini)
- Ipermobilità del primo raggio
- Accorciamento del tendine d’Achille (irrigidimento della caviglia e del piede in generale)
- Uso frequente di scarpe strette e/o con tacco alto
- Carico eccessivo
Sviluppo della deformità
Il processo di sviluppo dell’alluce valgo può essere suddiviso in fasi.
- La prima fase comporta un cedimento dell’osso sesamoide mediale e del legamento collaterale mediale, che sono cruciali per la stabilità mediale dell’articolazione.
- La seconda fase vede uno scivolamento mediale della testa metatarsale, determinando uno spostamento della falange prossimale in valgismo.
- Questo porta ad una progressiva erosione dell’articolazione.
Diagnosi differenziale
I segni clinici dell’alluce valgo sono specifici e la diagnosi differenziale principale è con la gotta, un’artrite infiammatoria che può causare deformità in valgo, artrosi e ridotto movimento della prima articolazione metatarso-falangea.
Anamnesi
Una raccolta anamnestica completa è essenziale. I pazienti con alluce valgo riportano spesso:
- Dolore mediale dell’avampiede
- Dolore delle altre dita con possibile sviluppo di dito a martello
- Metatarsalgia
- Protuberanza mediale dell’avampiede (cipolla)
- Difficoltà a indossare determinate calzature
Esame obiettivo
L’esame fisico include l’ispezione per valutare eventuali cambiamenti a livello della cute e delle unghie, oltre a valutare:
- Zone di dolore specifiche
- Mobilità della prima articolazione metatarso-falangea
- ROM dell’arto inferiore
- Forza muscolare del piede e dell’arto inferiore
- Lassità legamentosa
- Deformità concomitanti (dita a martello, piede piatto)
- Accorciamento del tendine d’Achille
- Deambulazione
L’esame dovrebbe essere effettuato sia in scarico che in carico per valutare correttamente la severità della deformazione, classificata in lieve, moderata e severa tramite esame radiografico.
Globalità
Secondo la Medicina Cinese e la Manipolazione fasciale è importante considerare tutto un insieme di fattori per poter aiutare chi soffre di questa problematica.
In particolare si riveleranno utili le giuste combinazioni di punti per regolare le tensioni reciproche tra pelvi, addome e arto inferiore.
Molto spesso
Trattamento
La gestione dell’alluce valgo può essere conservativa o chirurgica. Il trattamento conservativo mira a ridurre il dolore e a evitare limitazioni nelle attività quotidiane, senza necessariamente correggere la deformità. Comprende:
- Educazione sull’uso di scarpe con forma anatomica
- Tutori e plantari
- Terapia manuale
- Manipolazione Fasciale (articolo sull’uso dell’onda d’urto sui punti scelti attraverso la manipolazione Fasciale)
- Esercizi di rinforzo e stretching
L’utilizzo di ortesi e tutori è raccomandato per ridurre il dolore. L’esercizio terapeutico, come il miglioramento della flessione plantare e il rinforzo dell’abduttore dell’alluce, è fondamentale.
Il trattamento chirurgico è riservato ai pazienti che, nonostante il trattamento conservativo, continuano a provare dolore e difficoltà nell’indossare scarpe.
La prominenza mediale senza altri sintomi non giustifica l’intervento chirurgico.
Prognosi
La prognosi varia in base al trattamento. Studi hanno dimostrato che i pazienti trattati con mobilizzazioni, esercizi e distanziatori per le dita riportano miglioramenti significativi. In caso di intervento chirurgico, la funzionalità del piede generalmente migliora entro quattro mesi dall’operazione. Un carico precoce post-operatorio aiuta a ridurre il dolore e accelerare il recupero.
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