Negli ultimi anni è entrato in uso relativamente comune il termine BRUXISMO e la percentuale di persone che ne soffre sembra essere sempre maggiore ogni anno.
In questo articolo cercheremo di rendere più chiaro e comprensibile quello che sappiamo sui meccanismi sottostanti a questo fenomeno per poter quindi approcciarlo al meglio.
Tipi di Bruxismo
Il Bruxismo è, come vedremo meglio tra poco, un comportamento muscolare che coinvolge la mandibola e i denti. Sono stati classificate 3 tipologie di Bruxismo principali:
- Serramento o Clenching in inglese evidenzia l’attività del serrare i denti senza muoverli ma semplicemente comprimendoli tra loro. Può avvenire sia durante il sonno che durante la veglia.
- Digrignamento o Grinding è l’atto di serrare i denti e di strofinarli tra loro muovendo lateralmente la mandibola in modo ripetitivo. Questo comportamento è quello più dannoso per i denti stessi in quanto li consuma in modo importante
- Serramento aperto o Bracing in inglese. Questo termine non ha una precisa traduzione in italiano. Corrisponde al comportamento di aumentare il tono della muscolatura generale, ma senza l’atto di mettere i denti a contatto. Quindi la persona risulta molto rigida ma non serra né digrigna i denti.
Nella categoria del Bracing, personalmente inserisco anche una serie di comportamenti censivi messi in atto inconsapevolmente dalle persone come ad esempio il mantenimento di una forte spinta della lingua contro il palato superiore.
Ci sono poi altri comportamenti che alcune classificazioni classificano sempre come Bruxismo e sono:
- Mordere ripetitivamente l’interno delle guance
- “Giocare” continuamente con la lingua tra i denti
Definizione di Bruxismo
Nel 2013 è stato fatto un tentativo di classificazione del Bruxismo che ha posto le basi per la definizione attuale. Clicca qui per l’articolo originale
Il gruppo di esperti ha definito il bruxismo come un’attività muscolare ripetitiva della mascella caratterizzata dal serrare o digrignare dei denti e/o dal serramento o spingimento della mandibola. Il bruxismo ha due manifestazioni circadiane distinte: può verificarsi durante il sonno (indicato come bruxismo notturno) o durante la veglia (indicato come bruxismo diurno).
Nel 2018 viene ripreso i l lavoro del 2013 e viene arricchito e continuato. Clicca qui per lo studio originale
Si è concluso che:
- Il Bruxismo notturno e diurno sono attività muscolari masticatorie che si verificano rispettivamente durante il sonno (caratterizzate come ritmiche o non ritmiche) e la veglia (caratterizzate da contatto dentale ripetitivo o sostenuto e/o da serramento o spingimento della mandibola);
- In individui altrimenti sani, il bruxismo non dovrebbe essere considerato come un disturbo, ma piuttosto come un comportamento che può essere un fattore di rischio (e/o protettivo) per determinate conseguenze cliniche;
- Sia approcci non strumentali (in particolare autovalutazione) sia approcci strumentali (in particolare elettromiografia) possono essere impiegati per valutare il bruxismo;
- Non dovrebbero essere utilizzati punti di taglio standard per stabilire la presenza o l’assenza di bruxismo in individui altrimenti sani; piuttosto, le attività muscolari masticatorie correlate al bruxismo dovrebbero essere valutate nel continuum del comportamento.
Disturbo o Comportamento?
Fin quando il bruxismo è stato considerato un disturbo, la maggior pare degli specialisti che se ne occupavano tendevano a imputarlo a una causa meccanica come ad esempio la Mal Occlusione ovvero una alterazione della chiusura mandibolare. Abbiamo già visto in un altro articolo come recenti studi abbiano dimostrato che la Mal Occlusione NON ha effetti negativi sulla articolazione mandibolare a meno che non compaia una eccessiva tensione dei muscoli masticatori (Bruxismo appunto).
Questo ci porta a capire che soluzioni che si concentrano esclusivamente sull’occlusione dentale come i Byte e i molari selettivi, per non parlare di interventi anche più invasivi, hanno spesso una efficacia minima sul Bruxismo. la controprova è che spesso le persone che serrano i denti facilmente rompono i Byte: segno chiaro che il Byte non ha minimamente migliorato il serramento.
Il Bruxismo appare essere più un COMPORTAMENTO messo in atto dal cervello.
Ma perché il cervello fa questo?? Un articolo molto interessante fa chiarezza su alcuni aspetti PROTETTIVI del bruxismo che non venivano considerati in precedenza.
In poche parole il cervello mette in atto un COMPORTAMENTO DIFENSIVO per aiutare la persona nel caso ci sia una non regolare attività cardiaca durante il sonno.
Se durante il sonno il cuore aumenta la sua frequenza e va quindi in Tachicardia, il Sistema Nervoso cerca di regolare questa attività attivando il Bruxismo.
Il contatto tra i denti e l’attività aumentata dei muscoli masticatori attivano un riflesso noto come TRIGEMINO-CARDIACO. L’attività del nervo trigemino in questo caso va ad attivare il Nervo Vago e a rallentare il Cuore.
Stile di vita e Bruxismo
Se abbiamo un aumentata attività cardiaca durante la notte dipende spesso dal fatto chili nostro Sistema Nervoso Autonomo non è ben bilanciato.
Quindi il nostro stile di vita non funziona bene come dovrebbe e sarebbe meglio correre ai ripari. Questo è lo scopo del BioCoaching che permette attraverso adeguati esercizi respiratori e riequilibrio dei ritmi circadiani di riportare in equilibrio il sistema.
Ci sono alcuni accorgimenti generali che possono essere validi per tutti. Alcune sostanze ad esempio possono alterare l’attività cardiaca e se assunte troppo vicino all’ora di andare a dormire hanno più probabilità di portare una tachicardia durante il sonno e come conseguenza bruxismo (qui trovate il testo di riferimento):
- Alcohol
- Caffeina
- Nicotina
- Sostanze stupefacenti come la Cocaina e le metanfetamine che aumentano in particolare il Bruxismo durante la veglia
- Alcuni Farmaci come alcune categorie di Antidepressivi e antipsicotici oltre che alcuni Stimolanti possono contribuire alla comparsa del bruxismo in modo importante. Qui potete leggere uno studio a riguardo
Le sostanze indagate dallo studio sono:
– duloxetina
– paroxetina
– venlafaxina
– citalopram
– escitalopram
– fluoxetina
– mirtazapina
– sertralina
ATTENZIONE!! Mai interrompere l’assunzione di farmaci senza il parere medico!!
Eventualmente discutere con il proprio medico se fosse il caso di modificare le terapie in atto.
Bibliografia
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23121262/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29926505/
https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/19424396.2012.12220941
https://www.nabetadentistry.com/wp-content/uploads/2022/09/sleep-bruxism.pdf