Spesso le persone che stanno con le spalle curve vengono “spaventate” dai clinici in quanto questa posizione viene ritenuta colpevole di provocare il dolore alle spalle in seguito alla riduzione dello spazio tra la TESTA DELL’ OMERO e l’ ACROMION (l’osso derivante dalla scapola che fa da tetto all’ articolazione della spalla).
In realtà le cose sono più complicate di così…
Ci sono infatti studi che riscontrano una diminuzione della pressione nello spazio sub-acromiale proprio in seguito alla posizione anteriore della scapola.
Ci sono invece altri studi che dimostrano che NON C’E’ NESSUNA correlazione tra DOLORE e RIDUZIONE dello SPAZIO sub-acromiale.
E le emozioni?
E’ stato invece dimostrato che la postura con le spalle curve in avanti è più correlata allo stato emotivo.
L’articolo “Do slumped and upright postures affect stress responses? A randomized trial” riporta i risultati di uno studio randomizzato che esplora l’effetto delle posture curve e erette sulle risposte allo stress.
Lo studio coinvolge un gruppo di partecipanti che vengono sottoposti a situazioni stressanti mentre assumono posture curve o erette, e vengono monitorate le loro risposte fisiologiche e soggettive allo stress.
I risultati dello studio indicano che le posture curve hanno un impatto negativo sulle risposte allo stress. I partecipanti che si trovavano in una posizione curva hanno mostrato livelli più elevati di cortisolo, un ormone legato allo stress, rispetto a quelli che mantenevano una postura eretta. Inoltre, i partecipanti nella posizione curva hanno riportato una maggiore percezione di stress e una minore autostima rispetto a quelli nella postura eretta.
Nella Pratica??
Le implicazioni pratiche di questo studio sono significative. Suggerisce che mantenere una postura eretta può aiutare a ridurre i livelli di stress e promuovere una maggiore fiducia in se stessi. Pertanto, potrebbe essere utile incoraggiare le persone a prestare attenzione alla propria postura e adottare posture erette durante le attività quotidiane.
Insomma i consigli della nonna forse hanno un qualche valore.
Inoltre, tali risultati potrebbero essere rilevanti per professionisti che lavorano in settori ad alto stress, come ad esempio l’ambito aziendale o sanitario, in cui la gestione dello stress è fondamentale per la performance e il benessere complessivo.
Tuttavia, è importante considerare che questo studio ha alcune limitazioni. Ad esempio, la durata dello studio potrebbe non essere sufficiente per trarre conclusioni definitive sull’effetto a lungo termine delle posture sullo stress. Inoltre, l’effetto delle posture potrebbe variare tra le persone a seconda di fattori individuali. Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire questi aspetti.
In sintesi, lo studio suggerisce che le posture curve possono influenzare negativamente le risposte allo stress, mentre le posture erette possono favorire una maggiore resilienza allo stress. Adottare una postura eretta potrebbe essere un semplice ma efficace modo per affrontare lo stress quotidiano e promuovere il benessere emotivo e fisico.
Un sapere antico
Come al solito nella parte della Medicina Orientale che si occupa di valutazione attraverso la vista questi aspetti già erano conosciuti e se ne parla spesso.
Ovviamente non bisogna prendere tutto per oro colato anche perché le risposte individuali possono essere molto diverse tra loro.
La postura a spalle ruotate viene spesso associata alla zona del Muscolo Piccolo Pettorale che se rimane troppo in tensione perché il diaframma è troppo contratto spesso in seguito a un aspetto emotivo.
Questo insieme di gruppo muscolari sinergici fanno parte del meridiani Shou Tai Yin – normalmente chiamato Polmone (anche se non è una traduzione corretta) la cui emozioni associata è proprio la tristezza, la malinconia e gli stati di tensione prolungati che non lasciamo andare (parole chiavi di questo elemento del nostro corpo)
Ma perché postura ed emozioni sono così collegati??
Molto probabilmente in animali come noi che hanno fatto della collaborazione tra più individui un punto di forza estrema, la possibilità di comunicare il proprio stato d’animo con un linguaggio extracorporeo è stato importante per permettere una miglior convivenza a livello dei primi gruppi e tribù.