Si sente spesso parlare della “rigidità” della muscolatura. Io stesso ne ho parlato in alcuni articoli di questo sito e sui Social.
Cerchiamo di capire cosa si intende come questo concetto e come possiamo fare per migliorare la situazione in generale.
Come è fatto un muscolo?
La struttura muscolare profonda è molto più complessa di quello che ci si aspetterebbe, ma rispecchia una organizzazione abbastanza tipica del corpo umano.
Il muscolo è composto da singole cellule allungate e con capacità contrattile (cioè utilizzano energia per potersi accorciare e in questo modo trascinare con sé l’osso in modo da muoverlo e permetterci movimenti più complessi una volta che più fibre muscolari compiono la stessa azione nella stessa direzione o in altre) chiamate Fibre Muscolari.
Ogni fibra muscolare è avvolta in una membrana chiamata Endomisio costituita da tessuto connettivo (collagene e sostanze lubrificanti come l’acido ialuronico oltre che acqua).
L’Endomisio permette alla cellula Muscolare di fare il suo lavoro restando in connessione con le altre cellule intorno, ma allo stesso tempo concedendo un certo grado (poco) di autonomia alla singola cellula che può “scivolare” un poco rispetto alle altre cellule.
Un certo numero di cellule muscolari sono poi raggruppate insieme da un’altra membrana chiamata Perimisio dentro alla quale abbiamo quindi più fibre muscolari con il loro endomisio che si contraggono per muovere le ossa e conservano un certo grado di indipendenza le une sulle altre. Il Perimisio in pratica raduna le fibre in “pacchetti” costituiti da fibre aventi una sorta di compito comune, cioè hanno la stessa direzione di movimento nei 3 piani dello spazio.
L’insieme dei “pacchetti” di fibre definiti dal Perimisio forma il muscolo intero il quale a sua volta viene avvolto da una membrana chiamata Epimisio.
Questi “pacchetti” o Fascicoli di fibre muscolari hanno tra di loro la possibilità di scivolare l’uno sull’altro per un poco in modo da mantenere una certa quantità di indipendenza. Si parla di scivolamenti molto brevi, ma se sommati tra loro possono fare una certa differenza.
Il “Lubrificante” dei muscoli
Come abbiamo detto poco sopra, tra le membrane che organizzano le fibre in questa struttura a Matrioska, troviamo delle sostanze, chiamate Proteoglicani, che legandosi con l’Acqua in giusta quantità creano un lubrificante che permette al muscolo di contrarsi e rilassarsi in modo agile.
Ci sono stati alcuni studi portati avanti da Antonio Stecco che hanno dimostrato come questo Lubrificante (prevalentemente Acido Ialuronico) può andare incontro a una degradazione.
Gli stati infiammatori acuti e cronici oltre che la sedentarietà possono modificare i legami dell’ Acido Ialuronico con l’acqua e diminuire l’efficacia del Lubrificante. Inoltre gli Stati Infiammatori possono modificare anche l’innervazione della Fascia di Connettivo. Clicca Qui per approfondire
Cosa succede con l’infiammazione?
- vengono prodotte sostanze come le Interleuchine che possono interferire con la composizione di sali dell’ambiente intorno
- Alcuni segnali chimici modificano le fibre collagene rendendole più rigide (le cellule che le producono le modificano in seguito a un ambiente più infiammato)
- La sedentarietà agisce sull’acido ialuronico come agisce sul miele: queste sostanze, dette Tissotropiche, se stanno ferme per troppo tempo modificano i legami con l’acqua e se ne separano perdendo la qualità lubrificante. Il miele ad esempio, dopo un certo tempo tende a cristallizzare. Clicca Qui per approfondire
Il muscolo diventa più rigido
Quindi se il lubrificante in mezzo alle fibre muscolari cambia la sua composizione e quindi la sua funzione, il muscolo diventa fisicamente più rigido in quanto avrà meno capacità di estendersi.
Per questo motivo la posizione seduta, se non compensata bene da esercizi, può creare rigidità nel corpo se mantenuta a lungo.
Solo meccanica? e il Sistema Nervoso??
Ovviamente non è tutto così “semplice”.
In mezzo alle fibre muscolari abbiamo delle fibre nervose che hanno il compito di percepire il movimento muscolare e di modularlo oltre che iniziarlo.
In poche parole: se il Sistema Nervoso reputa che un determinato muscolo o gruppo di muscoli debba restare rigido per motivi legati alla sopravvivenza (ricordo che il nostro cervello funziona ancora come se vivessimo nella giungla e quindi reagisce a situazioni di “pericolo percepito” come se si trattasse di sopravvivenza) allora quel gruppo muscolare tenderà a mantenere una rigidità perché il tono del sistema nervoso non gli permetterà di “mollare”.
La stessa cosa avviene quando si parla di KinesioFobia di cui ho parlato meglio in questo articolo.
Lo Stress può incidere sulla rigidità Muscolare?
Si lo stress può incidere molto sulla rigidità muscolare in diversi modi. Ne ho parlato meglio in questo articolo. Per riassumere possiamo considerare questi effetti:
- Mantiene gli schemi di movimento in base alla Paura: un soggetto che si muove con paura, si muove in modo diverso da uno che non ha paura
- Modifica il tono della muscolatura e di alcuni gruppi muscolari
- Modifica la vascolarizzazione di alcuni gruppi muscolari
- Ha un ruolo importante nel mantenimento dell’infiammazione Sistemica e di processi infiammatori collegati
Cosa Possiamo fare?
Il modo migliore per contrastare la rigidità muscolare è sicuramente quello di fare MOVIMENTO e mantenere una vita attiva modificando anche alcune cose relative alla dieta e all’esposizione alla Luce del Sole.
A seconda del grado di rigidità e di quali zone siano più rigide, conviene rivolgersi a un professionista che aiuti la persona a muoversi nel modo giusto e che attraverso Un Percorso Riabilitativo possa dare un risultato nel lungo termine e la possibilità alla persona di autogestirsi.